Lungo la strada che collega Torgiano a Ponte San Giovanni si estende la frazione di Miralduolo; l'abitato, in anni recenti, si è sviluppato lungo l'asse viario, andando a sostituire l'antico insediamento a mezza collina comunemente denominato "Miralduolo alta".
Uno studio filologico attribuisce l'origine del toponimo al vocabolo longobardo Mer-wald, mentre la tradizione locale lo collega invece a un episodio della sanguinosa guerra tra i nobiles e i borghesi perugini che vide affrontarsi in questa località, nel 1416, le truppe delle avverse fazioni di Braccio Baglioni e dei Raspanti; le terribili conseguenze di quello scontro avrebbero motivato l'esclamazione "mira il dolore!".
La rilevanza di Miralduolo in passato era legata anche alle vicende costruttive di una rocca difensiva progettata in forma rettangolare con quattro torrioni circolari, che non venne mai ultimata; le magistrature perugine, infatti, ne decretarono in corso d'opera l'abbattimento (1936). Dell'originaria costruzione sono ancora visibili, a metà dell'altura, i resti dell'antica parrocchiale cinquecentesca dedicata a San Rocco, abbandonata dal 1975; le case annesse alla chiesa sono state restaurate in anni recenti e ospitano attualmente un panoramico punto di ristorazione.
Al primo decennio del Novecento risale invece la costruzione, lungo la strada provinciale, del grazioso edificio dove ha per decenni avuto luogo la Scuola Elementare, che dal 2011 ospita una raccolta di oggetti legati alla vita rurale e una biblioteca dedicata alla civiltà contadina, intitolate alla scrittrice di origine torgianese Rina Gatti (1923-2005); l'edificio, inoltre, ospita anche la sede della Compagnia dei Vignaioli e Tavernieri di Torgiano (Informazioni:Ufficio Informazioni Turistiche: Piazza della Repubblica, 9 - tel. 0756211682)
Sul lato destro della vecchia scuola, una lapide commemorativa ricorda Luigi Severini, magistrato perugino che, aderendo a Giustizia e Libertà, insieme a Fernando Rosi Cappellani e altri patrioti perugini, a Miralduolo, tra il settembre '43 e il giugno '44, preparava la lotta clandestina per la liberazione della sua terra.
Poco più avanti, lungo la provinciale, si nota l'ottocentesco Villino Severini, che richiama le sobrie forme delle residenze estive della borghesia perugina dell'epoca.
Procedendo in direzione Torgiano, un lungo viale di querce secolari conduce a una grande casa colonica del XVIII secolo, posta al centro di un ampio podere, ubicato lungo la Valle del Tevere. Oggi, dopo un attento restauro che ha permesso di adibirlo a struttura ricettiva, l'Agriturismo Pian del Tevere conserva integri i caratteri architettonici tipici delle abitazioni rurali umbre, con la scala d'accesso esterna e il tetto di vecchi coppi. L'utilizzo di materiali costruttivi della tradizione locale e l'accurata ricerca nei particolari decorativi contribuisce a evocare l'atmosfera della grande casa contadina, dove a capo della numerosa famiglia era il colono, di cui Bartoccio - maschera della tradizione perugina - rappresenta la tipologia caratteristica (www.piandeltevere.it).